venerdì 4 marzo 2011

Facebook ci aiuta a vivere meglio


Possiamo davvero fare affidamento per questioni di lavoro, affetto, network e relazioni umane su questo famoso social network?

Ultimamente il server principale ha smesso di funzionare in Italia per circa tre ore, che all'interno di una giornata lavorativa, potrebbe rappresentare il picco massimo nella vita media di un individuo adulto abitante nell'emisfero settentrionale.

Prendiamo un esempio X.
Andrea lavora part time in un call center per quattro ore e mezza, e se il server su cui poggia il call center dovesse andare k.o, come purtroppo qualche volta capita, la sua giornata lavorativa, potrebbe subire una perdita netta del 70% in termini economici sui "possibili introiti" di Andrea.

Ora, anche se Facebook non è ancora un prodotto business della E-commerce, è pur vero che si tratta di uno sfavillante ibrido, agile (il più delle volte) e favorevole a stabilire e consolidare rapporti virtuali, che purtroppo (al momento) nessun mezzo virtual potrebbe sostituire.

Perciò colpire Facebook equivale a colpire il sistema nervoso dell'Occidente, motivo per cui chiediamo a chi gestisce il social network di fare le cose, un poco poco meglio, sempre se per lo sforzo non vi deve venire l'ernia del disco rigido!

Che dio abbia pietà del nostro Avatar!

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