domenica 13 febbraio 2011

Sara Tommasi è finita nelle fauci del Leviatano

per poi capire che la vita, così come i sogni, sono tutto un bizzarro esperimento, e dal momento che non possiamo percorrere a ritroso il nostro cammino ci tocca avanzare nel buio dei nostri pensieri...

Talvolta perfino il nostro sentire è privo di senso

Vago con una lanterna tremolante di luce
dentro il mio cuore di tenebra
Avanzo nella notte
da solo con coraggio e rabbia
come se non mi importasse più nulla

Parodia, euforia, rimpianti
è tutta qui la mia vita dentro un fumoso locale senza finestre Uno scantinato dell'anima che urla furore elettronico.

La mia anima non conosce pace né ristoro né giustizia. Miagola nel buio sorretta dall'ambiguo desiderio di calore, di sentimento: intimo trasporto... anfratto anale del mio inconscio.

Tutto il resto è social... Che cosa ho detto a parte qualche banale e farneticante frase snob posticcia? Nulla!

Sara Tommasi invece, che ha studiato il pragmatismo concettuale alla scuola di Lele Mora, potrebbe così sintetizzare il concetto: "Allargo le gambe a chi mi è simpatico!"

La gente guarda il Grande Fratello, un reality sul dottorato di ricerca in Antropologia Culturale che indice di gradimento potrebbe avere, invece? In questo momento c'è gente che è scesa in piazza. Domani il mondo cambierà. Diventeranno tutti empatici esseri con un quoziente intellettivo newtoniano...

Dimenticavo... Buona Domenica!

Nessun commento:

Posta un commento