mercoledì 19 gennaio 2011

Berlusconi maschera tragica della scena Indie italiana


“Sono intelligente quel tanto che basta da circondarmi di persone intelligenti capaci di risolvere i miei problemi” (James Cameron)

“Forse sono stato troppo malevolo prima, quando l’ho chiamata pirata.” “E io forse troppo benevolo quando ho detto che non lo ero. Ma cerco di vivere nel presente. Dove i fantasmi di vecchie colpe non hanno posto. E lei?” “No, io non credo ai fantasmi anche se ne ho viste tante in vita mia.” ”Il suo passato la tormenta.” “Vanità, orgoglio… errori che mi sono… mi sono costati una persona cara.” “E adesso si getta nelle braccia del pericolo.” “Oh, le vecchie tigri presentendo la fine raddoppiano di ferocia. E cadono combattendo! ( da “La leggenda degli uomini straordinari”)

Silvio Berlusconi è la maschera triste della vecchiaia, di quella vigoria che svanisce. Il vecchio leone ferito che continua ad essere feroce.

Nichi Vendola sostiene che la vera bellezza è invecchiare, cambiare, contro gli olimpi pacchiani di Dioniso e che la bellezza ha a che fare con il buono, con il giusto e con il vero? Ah si? Quindi una persona a cui puzza l’alito.. non è sgradevole, ma sa dell’afrore sepolcrale di bellezza, per dirla alla Vendola… mah…

Invece la bellezza è essere giovani, quella reattività virile e possibilmente eterosessuale, e per me la bellezza è sinonimo di artificio, costruzione e arte dell’inganno. Il teatro è bellezza, la pittura è bellezza! Il Dottor Silvio Parnassus, l’uomo che volle ingannare il Diavolo, è qui per voi, può farvi ridere, ma spesso piangere, può farvi riflettere sul vostro egoismo, che lui sa vivere con impavida disinvoltura.

Berlusconi è un padre, un figlio, un demone perduto tra i meandri della sua psiche, chiede amore e resa incondizionata, ma genera più spesso odio e conflitto. E non ha lo spessore del grande statista, ma ricorda piuttosto un consumato attore, un anchorman sul viale del tramonto, fra festini pazzi, bunga bunga e minorenni pronte a danzare sulla propria innocenza… Io mi reputo una persona schietta e le persone così spesso subiscono il fascino delle pop star, siano essi sportivi, politici o musicisti, è il carisma del Capo… diciamo…

Il Creatore venditore di sogni, ovvero Ciarlatano Mago di Oz

Vengo da una famiglia di sinistra, come molti di voi, e da piccolo ho imparato parole come solidarietà, progresso, rispetto ed empatia. Bene, la mia empatia da trentenne solitario, imbolsito e con problemi genetici di calvizia, va ad un Uomo, che nel corso degli ultimi 18 anni ha rappresentato meglio di chiunque altro il paese che io amo e dove mi piacerebbe morire. Il paese è l’Italia.

La persona è Silvio Berlusconi e se volete realmente guardare in faccia che cosa siamo diventati, dovete rispecchiarvi nel volto dell’uomo che guida il Vostro Paese!

Perciò se anche voi condividete l’ideale di bellezza, ricordate che dietro questa maschera tragica, questo novello Meneghino, finto e plastificato, ci sono dolori, rinunce e una consapevole maturità del giovane che voleva essere, ma non è stato, perché il tempo è sfuggito… inesorabilmente… (come direbbe Vendola! )

Ma soprattutto c’è umanità, caduta. La decadenza di un uomo virile non è mai una cosa bella da raccontare o da vivere e noi purtroppo in questa epoca fin troppo mediatica, stiamo vivendo tale fenomeno che è dei più slabbrati, epici e botulini della storia occidentale moderna.

A Berlusconi gli invidio due cose il suo sfrenato vitalismo, ma soprattutto il suo danaro, le sue ricchezze sconfinate e una donna che ha perduto forse per sempre come Veronica Lario, perché anche io amo le donne di sinistra, quelle come lei eleganti e sofisticate che nascono nella terra e si nascondono dietro le Lune di Pandora!

… e riprendiamola in mano, riprendiamola intera riprendiamoci la vita, la terra, la luna e l’abbondanza! (Claudio Lolli)

Dario Hunter P. Greco


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