venerdì 20 agosto 2010

“I miei aperitivi al Melì Melò” - di Mata Hari



A volte crediamo che le storie interessanti, quelle più emozionanti e cariche di enfasi, stiano solo al cinema o vengano da una galassia lontana e a noi sconosciuta, come direbbe George Lucas. In realtà ci sono storie incredibili anche qui da noi; solo non siamo in grado di riconoscerle, forse perché i luoghi non hanno nomi esotici come Los Angeles o Sydney, ma suonano fin troppo scontati come Pianette di Rovito o Mirto Crosia. Quanto ai personaggi, se uno si chiama Antony e non Totonno qui è solo perché è gay.

In un monolocale+bagno, ricavato da uno scantinato di Portapiana c'è una ragazza di Bocchigliero, Annunziata Caligiuri, ma per gli amici è Nunzia, che dopo essersi laureata in Scienze delle Comunicazioni all'Unical, vuole realizzare il suo sogno diventando una famosa giornalista; ma per il momento fa la commessa al Carrefour per uno stipendio ridicolo che poi spende quasi tutto per vestirsi da Corallino. Lei pensa che mettere gli stivali in pvc bianchi sui jeans sia stile e scrive solo ogni tanto, giustamente a-gratis, un articolo per un giornaletto di estrema sinistra che non legge nessuno, nemmeno chi lo scrive. Nunzia a Cosenza ha tre amiche strette: Paoletta che ha la sua stessa età, si è laureata al Dams ma siccome viene da una famiglia importante della città l'hanno piazzata subito a lavorare alla Casa delle Culture; Luigina, invece, è una ragazza tosta: è un po' più grande delle altre, ha preso il diploma ara Massa e si è messa subito a lavorare come segretaria di una ditta boschiva, mettendo a frutto un talento naturale per l'accricco, ovvero sa truccare i registri meglio di una make-up artist, e non c'è uomo che abbia a che fare con lei che non voglia farsela, impresa che comunque non è difficile perché è un po' zoccola. Infine c'è Chiarenza, una ex freakkettona che si è appena fatta aprire dal padre impiegato dell'A.R.S.S.A. uno studio legale a Piazza Zumbini.

Ora, quello che c'è da dire di queste tre giovani donne è che sono singles e si ritrovano tutte le sere al MelìMelò a parlare degli uomini con cui vanno a letto, che siano alla ricerca del grande amore come Nunzia o di marito come Paoletta, che siano disincantate come Chiarenza o votate al puttaneggiamento ad oltranza come Luigina.
Nunzia una sera si imbuca ad un festino all'Executive dove il cugino è stato chiamato per fare il buttafuori e là conosce il Sig. Caggio, nome fittizio che useremo qui per indicare un uomo politico molto importante a Cosenza.

Nunzia si innamora a prima vista: lui è bello, non sbaglia i congiuntivi, c'ha un posto fisso e alle elezioni lo porta la famiglia Mancini. L'unico problema è che è più grande di lei, è divorziato e di impegnarsi non ci pensa proprio. Tra i due è comunque amore, così inizia una storia che dura anni tra “lassa e piglia” continui. Un rapporto travagliato intervallato da altre storie e storielle che Nunzia vive solo per non pensare troppo a lui che intanto fa la spola tra Cosenza e Roma; avete indovinato: “il culuto” è stato eletto come deputato di maggioranza. Nel frattempo Nunzia viene assunta al Quotidiano della Calabria, forse per merito, ma anche no.

Intanto Paoletta si sposa ma scopre che è sterile, divorzia e si risposa con un testimone di Geova che ogni settimana la costringe a distribuire La Torre di Guardia all’autostazione. Luigina si innamora di un musicista locale più giovane di lei e ricattando un mafiosetto monopalla di Isola Capo Rizzuto che se l'era scopata mentre era sposato con la figlia di uno "importante", fa raccomandare il ragazzo perché venga preso a X-Factor, che poi vince, cioè arriva terzo, ma è il vincitore morale e la Warner lo mette sotto contratto.

Chiarenza frequenta il Barista del Prince e rimane incinta, si mette in maternità e ingrassa 12 chili, cosa per la quale viene cornificata dal barista: lo scopre e lo molla; poi sgrava e perde peso facendo step alla Skorpio, si rimette col barista e se lo sposa. Nunzia, dopo essere stata sul punto di sposarsi con un liutaio di Bisignano e averlo scaricato -mentre facevano la lista nozze da Alberelli a Corso Mazzini- perchè lui voleva andare a vivere al paese e non a Cosenza, se ne va in vacanza a Tropea con le amiche, e quando torna reincontra il Sig. Caggio che nel frattempo, caduto il Governo, è tornato a Cosenza a fare il presenzialista sorridente al Bencistò. Ha capito che va per i cinquanta e difficilmente troverà un'altra trentenne bona che gliela darà anche quando gli saranno caduti tutti i denti veri.

Si sposano alla chiesa di Santa Teresa nel mese di Maggio, perché lui, dopo l’esperienza parlamentare ha avuto una crisi religiosa ed è diventato un devoto della Madonna e di San Francesco di Paola. Adesso una volta al mese si reca al santuario a parlare con Frate Roberto, la sua nuova guida spirituale.

Che ne dite? Non vi è piaciuta? Allora provate ad immaginare che la città non sia Cosenza ma la Grande Mela, che Nunzia Caligiuri si chiami Carry Bradshaw e anziché per il Quotidiano scriva per Vogue, che le sue amiche siano rispettivamente Charlotte, Samantha e Miranda, e che il Sig. Caggio sia chiamato Mr. Big e che il locale in cui si ritrovano le quattro non sia a Roges, ma all'angolo tra la 57esima e Broadway. E soprattutto fatelo con un solo scopo: pè provocà!

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